Disturbo dell’orgasmo maschile: difficoltà dell’eiaculazione.

Disturbo dell’orgasmo maschile: difficoltà dell’eiaculazione.

Vi siete mai chiesti come funziona l’eiaculazione? Dietro a questa azione apparentemente semplice, in realtà si nasconde un meccanismo complesso costituito da due fasi:

  1. La fase dell’ Emissione. Si contrae la muscolatura genitale, la prostata e le vescicole seminali. Queste contrazioni provocano l’accumulo dello sperma alla base dell’uretra. Lo sfintere interno dell’uretra si chiude per impedire il reflusso dello sperma nella vescica.
  2. La fase dell’ Espulsione. La pressione genera la fuoriuscita dello sperma attraverso l’uretra, grazie a contrazioni ritmiche dei muscoli del pavimento pelvico che avvengono ogni 0,8 secondi.

E’ importante dare un’informazione spesso non conosciuta, ovvero che eiaculazione ed orgasmo si presentano nella stessa fase della risposta sessuale ma sono due eventi indipendenti.

Le due problematiche riscontrate anche nelle categorie diagnostiche del manuale di riferimento degli psicologi (DSM 5) sono l’eiaculazione precoce e l’eiaculazione ritardata. In questo articolo nominerò anche altre categorie non presenti nel manuale ma presenti nella vita quotidiana di molti uomini.

Eiaculazione precoce, cos’è?

E’ un disturbo che affligge moltissimi uomini in tutto il mondo e provoca grande sofferenza psicologica. Porta spesso gli uomini che la sperimentano a provare disagio e imbarazzo per questa condizione, con conseguenze anche gravi come chiusura in se stessi, poblemi di coppia, isolamento, ecc.

Cosa avviene?

Spesso si pensa che la discriminante per definire l’eiaculazione precoce sia la durata dell’amplesso. In realtà non è la durata in se per se ma il controllo che ha la persona sulla propria eiaculazione. Quindi un uomo potrebbe anche eiaculare dopo due minuti dall’inizio della penetrazione ed averlo fatto consapevolmente in maniera controllata e volontaria, in questo caso non si tratta di eiaculazione precoce. Se invece la persona eiacula prima di quanto desideri e non riesce a controllarsi, in questo caso si tratta di eiaculazione precoce.

Per parlare di disturbo è importante dire che questi sintomi si protraggano per più di 6 mesi ed essere presenti in quasi tutte o tutte le  occasioni di attività sessuale. Inoltre non devono essere attribuiti ad effetti di sostanze/farmaci o di condizioni mediche.

Come classificare il disagio

Come per gli altri disturbi, è utile classificare la difficoltà, ovvero se questa condizione si presenta lifelong (ovvero da sempre), oppure acquisita (inizia dopo un periodo di funzione sessuale normale). Specificando anche se è generalizzata (non si limita a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner) o situazionale (si verifica solo con certi tipi di stimolazione, situazioni o partner).

Livelli di gravità

Ci sono inoltre dei livelli di gravità: 1) Lieve, tra 30 secondi e 1 minuto dalla penetrazione vaginale. 2) Moderato, entro 15-30 secondi dalla penetrazione vaginale. 3) Grave, accade prima della penetrazione, all’inizio o entro i 15 secondi dalla penetrazione.

Conseguenze e cause

La sensazione che prova un uomo durante l’eiaculazione precoce è un orgasmo che avviene in modo automatico e involontario, prima che la persona lo desideri. Tutto ciò causa senso di impotenza e inadeguatezza.

Le cause e le motivazioni possono essere infinite; chi mi conosce professionalmente, sa che per me ogni persona ha la propria storia e i propri vissuti, di conseguenza sarebbe impossibile scrivere in un articolo dei motivi generalizzati e impersonali che caratterizzano il sintomo. Per darvi un’idea ipotetica però, spesso le cause sono legate all’ansia, ad un vissuto di rabbia repressa, ad una relazione insoddisfacente, a stress, ma ripeto che ogni persona ha la propria motivazione intrinseca.

Eiaculazione ritardata

E’ un disturbo molto meno famoso ma altrettanto limitante. Infatti avere difficoltà nell’eiaculare, è socialmente e apparentemente meno problematico, come mai? Perchè la durata dell’amplesso delle persone che soffrono di questa problematica è di molto superiore alla norma.

Quindi molti uomini non cercano aiuto e non si rivolgono ad un professionista poichè la partner è soddisfatta sessualmente e loro risultano paradossalmente delle “sex machine”. In realtà anche in questo caso il problema, nonostante sia la “troppa durata” dell’amplesso, riguarda la capacità di controllare l’eiaculazione e l’incapacità di lasciarsi andare.

Cosa avviene?

In questo disturbo la risposta agli stimoli sessuali è adeguata, c’è una valida erezione, ma pur provando un urgente desiderio di orgasmo e a seguito di una stimolazione sufficiente, la persona non riesce ad eiaculare (o eiacula con molta difficoltà dopo molta fatica fisica e mentale). Anche in questo caso i sintomi appena descritti devono essere presenti in tutte o quasi tutte le attività sessuali e senza che l’individuo desideri un ritardo così marcato, devono persistere da più di 6 mesi e non dipendere dall’assunzione di farmaci/sostanze o da condizioni mediche.

Come per gli altri disturbi è utile inserirlo nelle categorie di disturbo lifelong, acquisito, generalizzato e situazionale (già spiegate precedentemente).

Il ruolo sociale maschile

Il ruolo maschile come fattore culturale influisce molto sulla difficoltà degli uomini a considerare questo disagio come patologico o meno, poichè il ritardo nell’eiaculazione è visto più come un pregio che come un limite.

Le reazioni delle donne rispetto a questo disagio

Nonostante si pensi che le donne apprezzino un lungo e duraturo amplesso, in realtà le reazioni delle partner rispetto a questa difficoltà sono principalmente due: “non sono abbastanza eccitante per lui” oppure “lui mi rifiuta, non riesco a farlo godere“.

Le altre categorie di cui parlavo ad inizio articolo, che non sono inserite nel manuale diagnostico

  • Eiaculazione retrograda: lo sperma viene riversato nella vescica, invece che nell’uretra (è comunque presente erezione e sensazione orgasmica)
  • Orgasmo aneiaculatorio: assenza di liquido seminale durante l’orgasmo (è presente la sensazione orgasmica)
  • Eiaculazione anestetica: è presente l’eiaculazione ma è assente l’esperienza soggettiva del piacere orgasmico.
  • Aneiaculazione senza orgasmo: assenza di emissione e di espulsione dello sperma, assenza dell’esperienza soggettivo dell’orgasmo.

Per questo disturbo e per tutti gli altri (Disturbo dell’identità di genere, Anorgasmia femminile, Disfunzione erettileDisturbo dell’eccitazione femminileDisturbo del desiderio)  è importante non sentirsi soli e comprendere che ci sono dei professionisti competenti e pronti ad aiutare, poichè se il disagio è psicologico è anche superabile attraverso un percorso impegnativo ma soddisfacente. Tutti si meritano di vivere la sessualità in modo libero e sereno.

Per avere una panoramica più ampia rispetto ai disturbi sessuali e alla sessuologia clinica contemporanea, potete guardare la mia intervista per Medicina Regione Lazio presso Radio Roma Capitale.

Per informazioni:
Dott.ssa Veronica Cicirelli – Psicologa, Psicosessuologa.
💌 veronica_cicirelli@hotmail.it
☎ 3775374456

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