Il disturbo dell’eccitazione femminile.

Il disturbo dell’eccitazione femminile

Rispetto al disturbo del desiderio, in cui non c’è distinzione tra femminile e maschile, in questo caso ci sono differenze tra i generi. Ma vediamo prima di tutto in cosa consiste questo disturbo.

Per dare delle definizioni scientifiche, il DSM 5, ci dice che il disturbo dell’eccitazione femminile consta di mancanza o riduzione di interesse/eccitazione sessuale, manifestati da almeno 3 dei seguenti elementi:

  1. Assente o ridotto interesse per l’attività sessuale
  2. Assenti o ridotti pensieri/fantasie sessuali
  3. Nessuna o ridotta iniziativa sessuale, insensibilità ai tentativi di approccio del partner
  4. Assente o ridotta eccitazione/piacere durante l’attività sessuale in quasi tutti i rapporti.

E’ importante però specificare le modalità in cui può presentarsi questo disagio, infatti sia a livello temporale che situazionale si possono distinguere delle categorie. Infatti questo ridotto interesse sessuale potrebbe essere “life long”, ovvero essere presente da sempre nella nostra vita, oppure potrebbe essere “acquisito”, cioè arrivato dopo un periodo di attività sessuale nella norma. Inoltre potrebbe essere “generalizzato” e quindi per esempio esserci con tutti i partner con cui si approccia, in tutti gli ambienti in cui si svolge l’attività e in tutti i momenti della giornata ad esempio, oppure essere “situazionale”, perciò può arrivare il disagio solamente con un partner specifico, o in un luogo specifico o in un tempo specifico, per esempio: “non riesco ad eccitarmi con mio marito ma con altri uomini si, inoltre ho notato che se sto a casa mia proprio non mi eccito mentre se sono in luoghi lontano da casa mi capita facilmente”.

  Fino ad ora la descrizione del disturbo è generalizzata, ma vediamo la prima differenza tra disturbo femminile e maschile. Il disturbo femminile è chiamato “Disturbo femminile dell’eccitazione” mentre quello maschile “Disfunzione erettile“.

Nel 1999 all’interno della “Consensus Development Conference on Female Sexual Dysfuction”, è stato inserito un nuovo concetto per il disturbo dell’eccitazione femminile, ovvero il Personal Distress (sofferenza personale); in seguito nel 2004 Basson et al. hanno trovato delle sottocategorie del disturbo:

  1. Disturbo Soggettivo: quando c’è una assenza o marcata diminuzione della sensazione mentale di eccitazione e piacere derivata da ogni tipo di eccitazione. Ma è presente lubrificazione e risposte fisiologiche alla stimolazione sessuale.
  2. Disturbo Genitale: quando in questo caso è assente o marcatamente diminuita l’eccitazione genitale, quindi fa riferimento all’eccitazione fisiologica. Ma potrebbe essere presente l’eccitazione mentale e la voglia di avere un rapporto.
  3. Disturbo Misto Soggettivo e Genitale: assenza o diminuzione della risposta eccitatoria sia fisiologica sia mentale.  Un mix delle due situazioni precedentemente descritte.
  4. Eccitazione Persistente: cioè persistente eccitazione genitale, percepita come spontanea, intrusiva e non gradita, involontaria, e soprattutto avviene quando non c’è un desiderio o uno stimolo.

Nelle donne l’eccitazione sessuale include diverse componenti, infatti una donna non avverte eccitazione solamente a livello fisico (calore in tutto il corpo e sulle zone erogene, aumento della salivazione, erezione dei capezzoli, ecc.) o a livello genitale, ma anche e soprattutto a livello mentale, cioè un’eccitazione che coinvolge i pensieri, i desideri, le fantasie, le emozioni e le aspettative che si hanno nei confronti del partner.

Inoltre è importante ricordare che a differenza degli uomini, i quali tendenzialmente si eccitano fisicamente e anche in modo più stabile e continuo nel tempo, le donne hanno una discontinuità eccitatoria, a causa degli sbalzi ormonali che possono influenzare il rapporto sessuale.

Le donne hanno spesso bisogno di eccitarsi primariamente a livello mentale e successivamente arriva l’eccitazione fisica.

Per questo disturbo e per tutti gli altri (Disturbo dell’identità di genere, Disturbo dell’eiaculazione maschileDisfunzione erettile, Anorgasmia femminile, Disturbo del desiderio)  è importante non sentirsi soli e comprendere che ci sono dei professionisti competenti e pronti ad aiutare, poichè se il disagio è psicologico è anche superabile attraverso un percorso impegnativo ma soddisfacente. Tutti si meritano di vivere la sessualità in modo libero e sereno.

Per avere una panoramica più ampia rispetto ai disturbi sessuali e alla sessuologia clinica contemporanea, potete guardare la mia intervista per Medicina Regione Lazio presso Radio Roma Capitale.

Per informazioni:
Dott.ssa Veronica Cicirelli – Psicologa, Psicosessuologa.
💌 veronica_cicirelli@hotmail.it
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