Parafilie o perversioni. Quando diventano “pericolose”?

Parafilie o perversioni.

Quando diventano “pericolose”?

Come sempre partiamo dall’etimologia di queste due parole e dal motivo per cui si sceglie di usarne una invece dell’altra.

Differenza tra i termini parafilia e perversione

Innanzitutto è importante dire che ormai in sessuologia (e non solo) viene utilizzata solamente la parola “Parafilia”. Viene dal greco “para-philia” e significa “intorno all’amore, presso l’amore”.

Mentre la parola “Perversione” viene dal latino “per-vertere” che significa “sconvolgere, cambiare direzione”. Quest’ultimo termine non viene più utilizzato perchè ha un’accezione negativa. Etichetta le persone che hanno atteggiamenti parafiliaci come diversi e lontani dalla strada della normalità. Invece la parafilia descrive semplicemente un modo alternativo di vivere l’amore e la relazione con l’altro.

Cosa sono le parafilie

Le parafilie sono fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti ed intensamente eccitanti sessualmente, che riguardano:

  • Oggetti inanimati
  • La sofferenza e/o l’umiliazione di se stessi o del partner
  • Bambini o altre persone non consenzienti

Differenza tra parafilie dell’atto e parafilie dell’oggetto

Parafilie dell’atto

Quelle in cui è l’azione ad essere la componente alternativa. Per esempio l’onirofilia (sesso con persone che dormono), il branding (il bruciarsi con fuoco o altre fonti di calore per eccitarsi), braquioproctosigmoisdismo (introdurre armi nell’ano), ecc.

Parafilie dell’oggetto

Quelle in cui è l’oggetto del desiderio ad essere l’elemento alternativo. Per esempio la necrofilia (fare sesso con persone defunte), sitofilia (fare sesso con le bambole), hierofilia (fare sesso con oggetti religiosi), ecc. ecc.

Non solo la sessualità sperimentata è definibile come una parafilia, ma anche le fantasie rispetto all’atto o all’oggetto in questione.

Le parafilie più comuni e anche più celebri

  • Feticismo: fantasie, impulsi o comportamenti sessuali che richiede l’uso di oggetti inanimati (i feticci) senza i quali è impossibile eccitarsi. (per esempio feticismo per indumenti,per oggetti da cucina,  per uniformi, per parti del corpo specifiche e in questo caso si chiama parzialismo, ecc.)
  • Frotteurismo: fantasie, impulsi o comportamenti sessuali che richiedono lo sfregamento del proprio corpo verso quello di una persona non consenziente. (succede quasi sempre nei posti affollati in cui si sta in stretto contatto obbligato, come in autobus e metro, o in discoteca, ecc.)
  • Esibizionismo e Voyerismo: sono parafilie opposte, infatti la prima riguarda la necessità di eccitarsi mostrando il proprio corpo e i propri genitali a persone non consenzienti. La seconda riguarda la necessità di eccitarsi guardando coppie o persone in intimità o in attività erotiche sempre non consapevoli. In entrambi i casi è l’atto del farsi osservare e dell’osservare che è parafiliaco.
  • Sadismo e masochismo sessuale: anche in questo caso sono parafilie opposte che si compensano perfettamente. Nel primo caso l’eccitazione nasce dal creare dolore fisico o morale all’altro, nel secondo caso l’eccitazione nasce dal ricevere sofferenza fisica o morale dall’altro.
  • Feticismo da travestimento: si manifesta quando un uomo eterosessuale si eccita attraverso il travestimento.
  • Pedofilia: fantasie, pulsioni o comportamenti sessuali che coinvolgono bambini. La pedofilia va dallo spogliare un bambino e guardarlo, fino al rapporto sessuale completo agito con o senza violenza. E’ ovviamente una delle parafilie più gravi se non la più grave.

Le parafilie appena elencate sono maggiormente maschili.

Quali sono quelle tipicamente femminili?

  • Sottomissione sessuale estrema. In questo caso la sottomissione è più psicologica che fisica, quanto più la donna si sente rifiutata ed evitata dall’uomo tanto più si eccita.
  • Mascheramento di femminilità. Donne molto realizzate con posizioni sociali di rilievo che sembrano apparentemente mascoline, esperiscono la loro parafilia eccitandosi nell’esasperare la propria femminilità per ottenere gratificazioni maschili.

Parafilie legate ai legami relazionali:

  • Gelosia delirante. Gelosia estrema e limitante non solo nei confronti del partner ma anche verso amici e parenti con i quali si vuole costruire rapporti esclusivi e morbosi.
  • Stalking. Forma asfissiante e in alcuni casi pericolosa di persecuzioneche và da telefonate anonime, pedinamenti e appostamenti fino a minacce, segregazione e omicidio.
  • Voyerismo affettivo. Bisogno di spiare e controllare il partner, nascondendosi e traendo soddisfazione da questo comportamento.
  • Presunzione di eternità. Necessità di tenere in vita chi non c’è più, tenendo per esempio un cadavere di una persona cara in casa per giorni.

Differenza tra parafilia e comportamento parafiliaco

Una caratteristica importante della parafilia consiste nella fissità del comportamento sessuale. E’ la necessità di eccitarsi solamente con quello specifico atto od oggetto e non riesce ad eccitarsi in altri modi comuni e convenzionali.

Questa è la differenza tra Parafilia e Comportamento parafiliaco; nel secondo è più una tendenza verso quel comportamento parafiliaco ma non una reale fissità, cioè la persona riesce ad eccitarsi anche in altri modi.

Quand’è che la parafilia diventa pericolosa?

E’ importante dire che le parafilie, a meno che non siano pericolose per se stessi e per gli altri o illegali, non sempre sono invalidanti o problematiche.

Se la persona non altera gli ambiti della propria vita, come quello lavorativo, amoroso o familiare, in funzione della parafilia, allora si può convivere tranquillamente con essa. Nel caso in cui la parafilia invece invalidi questi ambiti e li influenzi in modo negativo impedendo alla persona di vivere serenamente, allora è fondamentale rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare a ridimensionare la propria vita.

Per informazioni:
Dott.ssa Veronica Cicirelli – Psicologa, Psicosessuologa.
💌 veronica_cicirelli@hotmail.it
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